Morbo di Parkinson: riconoscerlo dai primi sintomi
Conoscere i sintomi del morbo di Parkinson permette di riconoscerlo al suo insorgere e di intervenire tempestivamente per rallentarne il decorso.
Il morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa dal decorso lento ma progressivo che appartiene al gruppo dei "Disordini del Movimento"; i principali sintomi del Parkison sono infatti la perdita del controllo dei movimenti e dell'equilibrio.
Il Parkinson si manifesta quando la produzione di dopamina (responsabile, tra le altre cose, del controllo del movimento) cala in maniera consistente; questo calo è dovuto alla degenerazione dei neuroni in un'area cerebrale detta Sostanza Nera.
La malattia di Parkinson, così come vale per la malattia di Alzheimer, colpisce principalmente le persone anziane ed è anch'essa una mallatia idiopatica ovvero non riconducibile a cause esterne accertabili.
Morbo di Parkinson: perchè è importante riconoscerlo
Riconoscere il Parkinson e avere conferma della sua presenza può spaventare, specie in una condizione di fragilità com'è quella degli anziani; un'indagine condotta dalla National Parkinson's Foundation rivela che è piuttosto comune la paura di farsi visitare, anche di fronte a un sintomo evidente come un tremito.
Riconoscere il morbo di Parkinson però è fondamentale per rallentare il decorso della malattia ed alleviarne i sintomi.
"Quando si verificano i sintomi principali del morbo di Parkinson, come il tremore e la rigidità, si ha già perso dal 40 al 50 per cento dei neuroni intaccati dalla malattia. Partire con una cura farmacologica precoce,permette di conservarne il maggior numero possibile." afferma il neurologo Michael Rezak, direttore dell'American Parkinson's Disease Association.
I primi sintomi del Parkinson a cui fare attenzione
Nell'immaginario comune i sintomi del morbo di Parkinson sono associati ai tremori, ma non è sempre così: il tremore è indubbiamente uno dei sintomi pricipali di questa malattia ma non è l'unico a cui prestare attenzione.
I sintomi principali sono il tremore, la rigidità muscolare, una particolare lentezza dei movimenti (bradicinesia) e l'instabilità dell'equilibrio. Molto spesso, però, questi sintomi non sono presenti all'inizio della malattia ma solo quando è iniziato il suo decorso.
Di seguito alcuni sintomi, spesso sottovalutati, che è bene tenere sotto controllo per riconoscere il Parkinson in tempo e poter agire nel modo più tempestivo possibile:
• Perdita del gusto e dell'olfatto: questo è uno dei sintomi del Parkinson meno conosciuti ma sovente uno dei primi a presentarsi in quanto è una diretta conseguenza dei cali di dopamina; se una persona cara non riesce più a sentire il sapore dei suoi piatti preferiti, può essere un primo campanello d'allarme
• Stitichezza e gas intestinale: anche qui abbiamo un sintomo precoce ma spesso sottovalutato in quanto non sempre è semplice scindere -il problema può essere imputabile ad altre patologie-; la differenza tra una semplice stitichezza da quella dovuta al Parkinson è che quest'ultima è spesso accompagnata da una sensazione di pienezza, anche dopo aver mangiato poco
• Scrittura filiforme/difficoltà a vestirsi: sono due delle principali conseguenze della sopracitata bradicinesia, che rende più lento e faticoso anche il più quotidiano dei movimenti; per i malati di Parkinson anche indossare una maglietta è un atto difficile e, spesso, la grafia mostra questa difficoltà di movimento risultando molto piccola e stretta
• Cambiamenti del tono di voce: anche questo è un sintomo precoce, è dovuto all'irrigidimento dei muscoli facciali che rende le parole più difficili da pronunciare e di conseguenza la voce più monotona e flebile
• Difficoltà nel masticare e inghiottire: sempre per l'irrigidimento della muscolatura, masticare e inghiottire diventa un atto difficoltoso
• Ipersudorazione/pelle grassa: quando la malattia colpisce il Sistema Nervoso Autonomo il corpo perde la sua capacità di autoregolarsi causando dei cambiamenti -anche- nelle ghiandole sudoripare, che potranno produrre o un'eccessiva quantità di sudore o rendere la pelle del viso e/o del cuoio capelluto particolarmente grassa
E' meglio curare in casa il malato di Parkinson o scegliere una casa di riposo o RSA?
Certamente questo va valutato da caso a caso.
La scelta di un’assistenza domiciliare piuttosto che all’interno di una struttura sanitaria deve seguire ad un’analisi della condizione clinica del paziente da parte del neurologo e tenere in considerazione i reali bisogni del malato e della famiglia.
Malattie come il Parkinson comportano un impatto significativo sulla qualità di vita dei pazienti e delle loro famiglie e per questo spesso una struttura specializzata risulta essere la scelta più opportuna. Assistere una persona nelle fasi avanzate della malattia parkinsoniana infatti comporta un carico emotivo e di lavoro che è crescente nel tempo.
La nostra casa di riposo RSA a Torino offre ai malati di Parkinson una valida alternativa all'assistenza domiciliare garantendo assistenza specializzata in un ambiente familiare e gradevole per il malato.