I disturbi del sonno nelle persone anziane
La qualità del sonno è un fattore importante per il benessere di ognuno di noi ed in particolare deve essere preso in considerazione man mano che l’età avanza.
Il 17 marzo è la giornata Mondiale del Sonno organizzata dalla World Sleep Society, fondata dall'Associazione Mondiale di Medicina del Sonno. In questa occasione si parla di un argomento molto importante per la vita di ciascuno di noi ed è l’occasione per richiamare l'attenzione sui disturbi connessi a un'attività che occupa ben un terzo delle nostre vite. Il tema della decima edizione dell’iniziativa è l’impatto che la qualità del sonno ha sul benessere di ognuno.
Infatti la qualità di vita di una persona che si sveglia ripetutamente di notte o che non riesce ad addormentarsi come e quando vorrebbe può essere migliorata anche lavorando sulla prevenzione.
I disturbi del sonno sono molteplici ed il più delle volte sono legati a disturbi respiratori come ad esempio l’apnea ostruttiva. Tutti i disturbi del sono contribuiscono ad aggravare situazioni quali irritabilità, disturbi neuro-comportamentali, sonnolenza diurna e insonnia notturna. Addirittura, secondo uno studio condotto dal dottor Dirk M. Hermann del team della University Hospital Essen, in Germania, i problemi del sonno potrebbero aumentare il rischio ictus ed il successivo recupero del paziente.
L'insonnia soprattutto, colpisce circa 12 milioni di italiani, di cui il 70% sono donne. La difficoltà nell'effettuare un adeguato riposo notturno può riguardare sia l'aspetto qualitativo che quantitativo. Questi problemi restano più frequenti nelle persone anziane over 75, di cui circa il 60% afferma di soffrirne.
Una buona qualità del sonno è la chiave della salute nelle persone anziane e merita attenzione da parte del personale medico che monitora la salute degli anziani in casa di riposo. Per gli anziani i disturbi del sonno hanno un’ incidenza maggiore sulla memoria e sull'attenzione. Inoltre favoriscono il rischio di malattie cardiovascolari, perdita di equilibrio e fragilità psicologica, tutti importanti fattori che portano alla perdita di autonomia.
Come si osserva dalla tabella sottostante per una persona over 75 l’ideale sarebbe riposare 7-8 ore per notte. Per ogni fascia di età sono state riportate le ore di sonno consigliate dalla National Sleep Foundation (NSF) che ha stilato questa vera e propria tabella del sonno, frutto di un lavoro durato due anni, in collaborazione con diversi centri come l'American Academy of Pediatrics e l'American Geriatrics Society.
Ma quali sono le abitudini da evitare per avere una buona qualità del sonno?
E' bene seguire alcune (semplici) regole d'oro, diffuse dagli esperti di medicina del sonno. Consigliano di essere regolari e andare a letto a orari fissi, senza coricarsi troppo tardi la sera e alzandosi presto al mattino. Sarebbe bene evitare di fare sonnellini durante il giorno e di mangiare in modo pesante a cena. Banditi anche alcol e fumo prima di coricarsi. Importante anche l'ambiente in cui dormiamo, la stanza dove si riposa non deve mai essere né troppo calda né fredda. In genere si consigliano circa 18°C. Anche il caffè, spesso molto utile per mantenersi svegli durante il giorno, è preferibile non consumarne a ridosso del riposo. Secondo uno studio pubblicato di recente su Journal of Clinical Sleep Medicine, per evitare problemi con il sonno l’ultimo caffè della giornata dovrebbe essere preso almeno sei ore prima di andare a letto.