Anziani in Italia: indice di vecchiaia in crescita e sempre meno geriatri
Con la sua altissima percentuale di persone over 65, l'Italia è sicuramente un paese di anziani, ma non ancora un paese per anziani.
Nel nostro paese, lo sentiamo dire ormai da un po', il numero di nascite è in diminuzione e, complici il miglioramento della qualità della vita e il progresso medico-scientifico, la percentuale di anziani in Italia è in continua crescita, portandoci ad essere il secondo paese più anziano del mondo, subito dopo il Giappone.
Le statistiche ISTAT, però, mostrano come il nostro paese sia ancora inadeguato a fronteggiare l'innalzamento dell'età media della sua popolazione: siamo il paese più anziano d'Europa, ma siamo anche al 15esimo posto per quanto riguarda i servizi dedicati agli anziani.
L'indice di vecchiaia in Italia
Secondo il rapporto annuale ISTAT 2018, l'Italia è arrivata a contare oltre 168 anziani ogni 100 giovani, collocandosi seconda solo al Giappone nella classifica dei paesi con maggiore popolazione anziana del mondo.
Da un certo punto vista c'è da gioire di questi dati, visto che un aumento della popolazione anziana suggerisce un generale innalzamento della qualità e dell'aspettativa di vita, ma nonostante l'Italia sia "un paese di anziani", non è ancora un paese per anziani: parallelamente alla crescita della popolazione anziana, si conta un numero sempre minore di geriatri – i medici specializzati nella cura della terza età.
C'è da dire poi che le condizioni di salute, statistiche alla mano, non sono sempre positive: mentre in Italia i meno anziani (65-74 anni) godono di migliore salute e di minor prevalenza di malattie croniche rispetto agli stati UE, dai 75 anni in poi la condizione di salute media peggiora, finendo sotto la media europea.
La situazione degli anziani in Italia è dunque ambivalente: se da una parte si può ambire ad avere un vita più lunga e più serena dal punto di vista della salute, dall'altra l'organizzazione sanitaria non è ancora strutturata in modo da tutelare questa salute in modo ottimale e, soprattutto, non è adeguata a sopperire alle esigenze di una popolazione anziana in crescita.
Più anziani ma meno geriatri: un paradosso a cui far fronte
L'aumento della popolazione anziana e la diminuzione dei geriatri è un paradosso che non riguarda solo l'Italia e, secondo quanto riferisce il New York Times, la situazione è al limite anche in alcuni stati americani: in Oregon, ad esempio, vi è circa un solo geriatra per ogni 3.000 persone over 75.
Per quanto riguarda l'Italia, le scuole di specializzazione attive sul territorio prevedono un percorso di Specializzazione in Geriatria che dura 4 anni, e che ogni anno formano circa 120-130 geriatri, numeri che di certo non riescono a mantenere il passo con la crescita della popolazione anziana.
È proprio la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria, infatti, a lanciare l'allarme riguardo l'insufficienza di misure volte a fronteggiare questo profondo cambio della popolazione: secondo la SIGG, il nostro Sistema Sanitario Nazionale deve attivarsi quantoprima per garantire la dovuta assistenza a un popolo sempre più anziano. Perché se il progresso medico-scientifico può offrire una vita più lunga, la qualità di quest'ultima dipende fortemente dagli intrecci tra l'individuo e la società.
L'impegno di Villa Serena
Villa Serena è la nostra casa di riposo e RSA in provincia di Torino ed è il nostro mezzo per essere parte attiva nel risolvere questo problema: la struttura si propone come supporto sia per l'anziano che lo necessita sia per la sua famiglia, garantendo un'equipe medica a reperibilità costante.
Oltre ad offrire assistenza sanitaria, il nostro staff cura ogni aspetto della casa di risposo con l'obiettivo di offrire una permanenza piacevole e ricca di calore umano: gli interni sono arredati con cura e il nostro grande parco di oltre 3000 mq è un'ottima occasione per socializzare con gli altri ospiti facendo una passeggiata nella natura.